- L'attico -
- All’inizio mi
pareva fosse una stanza di un albergo. Una bella stanza. Con delle tende rosse.
Ora invece penso che sia un appartamento. Un attico. Con almeno una parete
rossa... C’è una poltrona in tessuto stampato. E, naturalmente, un letto grande con
tanti cuscini... C'è anche un piccolo frigo dove abbiamo acqua e vino bianco...
Sì! È un attico. Ne sono convinta.
- Quando è stata l’ultima
volta che c’è "andata"?
- Proprio questa
mattina. Facevo la spesa ed all’improvviso ero là. Aspettandolo.
- Non è la prima
volta che lo aspetta... Come si sente?
- Non mi preoccupa.
Infatti quando è finalmente arrivato ho scherzato un po’. Gli ho detto “oggi
non ci sarà tempo per parlare” e mi ha detto “non sai quanto mi faccia impazzire!”. Ed io
ho detto “vieni a letto che ho fame di te”. E si è tolto le scarpe ed è venuto
subito. Mi ha morso il labbro inferiore. Anche lui aveva fame di me...
- E quando è "ritornata qua"... tutto era a posto?
- Sì, come al
solito. Ero a casa, in cucina, con i sacchetti della spesa... Con tutto quello
che dovevo comprare. È come essere stata in modo automatico... Però mi preoccupa, mi continua a preoccupare. Non se ne scordi, é per questo che ho
deciso di venire a parlare con Lei.
- Bene. Continuiamo la prossima settimana.
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